L'ultimo anno di guerra fu per la Germania particolarmente difficile. La popolazione ma anche l'esercito erano ormai certi della sconfitta. Il malcontento era diffuso e le istituzioni non erano più in grado di contenere un'opposizione sempre più decisa. I Tedeschi chiedevano pace e democrazia, mentre la monarchia dimostrava tutta la sua debolezza e non aveva più il controllo della situazione. Il 9 novembre 1918 la monarchia fu travolta: a Berlino fu proclamata la repubblica, mentre il Kaiser Guglielmo II fuggiva in Olanda. Due giorni dopo, l'11 novembre, la Germania firmo l'armistizio con gli Anglo-Francesi: era la capitolazione. Fu formato un governo provvisorio composto da esponenti socialdemocratici e sostenuto anche dallo stato maggiore dell'esercito che intendeva impedire un'ulteriore radicalizzazione della situazione. Il presidente di questo governo, il socialdemocratico Friedrich Ebert, si impegnò a portare il paese alla normalità e alla legalità. Indisse quindi le elezioni per formare un'Assemblea Costituente.
Le elezioni per l'Assemblea Costituente, le prime a suffragio universale, si tennero il 19 gennaio 1919. I risultati premiarono l'SPD (Partito Socialdemocratico) che fu il partito di maggioranza, ma non assoluta. La coalizione di partiti formatasi tra SPD, DDP (liberali democratici) , partito cattolico, rappresentava circa i 3/4 dell'elettorato e sosteneva la repubblica, il parlamentarismo, la democrazia. Ebert fu nominato presidente della Repubblica. L'Assemblea si mise al lavoro nella cittadina di Weimar, più tranquilla della capitale, e fu in grado nel mese di agosto di dare al paese la Costituzione. La Germania divenne una repubblica federale (divisa in 17 Länder); il potere legislativo andò al Reichstag (il Parlamento), eletto a suffragio universale e con sistema proporzionale; il Reichsrat (Consiglio federale) aveva potere di veto legislativo; il potere esecutivo fu affidato al governo presieduto da un cancelliere (primo ministro) responsabile di fronte al Parlamento. Il presidente della Repubblica era eletto direttamente dal popolo ogni sette anni e deteneva ampi poteri.