Nacque intorno al 35 d.C.a Calagurris (l'odierna Calahorra) nell' Hispania Tarraconensis. La sua formazione si svolse però a Roma, dove si era trasferito in giovane età e dove ebbe illustri maestri, come il grammatico Remmio Palèmone e il retore Domizio Afro. Ritornato in Spagna nel 60 circa, vi esercitò la professione di avvocato e di maestro di retorica. Nel 68 Galba, già governatore di quella provincia, divenuto imperatore (per breve tempo), lo riportò con sé nella capitale, Lì, sotto la dinastia flavia, Quintiliano prosegui l'attivita di avvocato e di maestro e conquistò un prestigio sempre maggiore. Nel 78, infatti, l'imperatore lo incaricò di organizzare e dirigere una scuola di retorica sovvenzionata dallo stato con lo scopo di riorganizzare il livello più alto del sistema scolastico romano, in grado di formare una nuova e più larga classe dirigente. Insieme a un lauto stipendio, Ouintiliano ne ricavò la fama di essere ricordato come il primo insegnante pubblico di Roma. Dopo la decisione, intorno all'88, di ritirarsi dalla professione attiva, Quintiliano dedicò gli ultimi anni alla composizione di un saggio sulla decadenza dell'oratoria e, soprattutto, dell'Institutio oratoria, un trattato di retorica destinato a trasmettere il suo ricco bagaglio di conoscenze teoriche e di esperienze pratiche, pubblicato probabilmente poco prima del 96, anno della morte di Domiziano. A quell'anno potrebbe risalire anche la morte di Quintiliano stesso, che comunque si colloca entro il 100.
L'Institutio oratoria è un ampio e organico trattato di retorica, in 12 libri integralmente pervenutici. Il significato del titolo è da intendersi come "La formazione dell'oratore", e tale è infatti lo scopo del suo autore: un insegnamento formativo globale in cui si contemperino gli elementi più propriamente tecnici dell'arte oratoria con quelli di un'educazione che incida sui comportamenti e sui valori morali dell'individuo. Quintiliano dedica quest’opera ai giovani di belle speranze della Roma imperiale, provenienti da ceti più allargati e in parte diversi da quelli d'età repubblicana, i quali, per divenire l'élite di una società in profonda trasformazione, hanno bisogno di una formazione nuova, culturalmente approfondita e più versatile che in passato, ma ancorata al senso civico tradizionale. A questa formazione, bilanciata sul doppio versante dell'istruzione disciplinare e dell'educazione morale, è preposta la retorica, con il suo glorioso passato, ma anche con i gravi segnali di crisi che l'attraversano e di cui danno testimonianza molti scrittori dell'epoca. In quest'opera Quintiliano propone metodi molto innovativi e all'avanguardia per istruire al meglio gli studenti, ponendo le basi per un sistema pedagogico moderno ed efficiente.