La Belle époque

Una definizione particolare

Il nuovo secolo sembrò dare l'avvio a un'epoca di pace e benessere. Le scoperte e le invenzioni si susseguivano senza sosta. Malattie un tempo terribili, come la malaria, diventarono curabili. La vita quotidiana venne radicalmente modificata da numerose invenzioni, come il telefono, la lampadina, il motore a scoppio, il cinema. Sembrava che ormai nulla potesse fermare il cammino dell'umanità. Si pensava che la povertà fosse uno spettro che si allontanava sempre più e in maniera definitiva (Positivismo, fede nella scienza che migliorerà le condizioni di vita di tutta l’umanità). Per questo dopo la tragedia della prima guerra mondiale il periodo che va dalla fine dell'Ottocento al 1914 è stato chiamato con nostalgia “Belle époque” , l'epoca bella per eccellenza. Una definizione curiosa se si pensa che si trattò di un'epoca in cui si diffusero pericolosamente, radicandosi nelle masse, il nazionalismo e il razzismo ed esplosero nelle relazioni internazionali contraddizioni tali che portarono alla carneficina del 1914-18. Eppure la definizione “Belle époque” ha avuto fortuna perché esprimeva la contrapposizione prima della guerra - dopo la guerra, quando in un'Europa devastata dal conflitto si affermarono fascismo, nazismo e stalinismo.

“Belle époque” , dunque, per ricordare la sperimentazione artistica e la vita brillante nelle grandi capitali europee simboleggiata dal locale più alla moda di Parigi, il Moulin Rouge, ma soprattutto per evocare l'impressione assai diffusa in quegli anni che il nuovo secolo avrebbe garantito a tutti pace e benessere, grazie anche ai progressi derivati dalla seconda rivoluzione industriale. L'Europa aveva esteso al massimo i propri domini coloniali, i paesi industrializzati extraeuropei come Giappone e Stati Uniti allargavano le rispettive zone di influenza. Le aree non sfiorate dal mondo industrializzato si riducevano sempre di più. Nonostante il miglioramento del tenore di vita, la società accusava ancora disuguaglianza e gerarchizzazione. Con "Belle Époque", ci si riferisce soprattutto al modo di vivere di una borghesia trionfante, che si distingue dalle altre classi per la raffinatezza della sua vita oziosa, mentre non è sufficiente a mascherare la miseria dei lavoratori delle città e delle campagne. La popolazione, che si urbanizzava progressivamente, rimaneva prevalentemente rurale mentre il mondo del lavoro si stava organizzando attorno ai sindacati per avanzare nuove rivendicazioni e migliorare le proprie condizioni lavorative. Le disuguaglianze tra uomini e donne, ancora molto marcate, mostravano i primi segnali di emancipazione, soprattutto grazie all'accesso all'istruzione primaria dopo l'entrata in vigore delle leggi scolastiche. Quindi la “Belle époque” rappresenta un periodo di apparente pace e sviluppo, denominato in contrapposizione al dramma della Prima guerra mondiale e la conseguente crisi economica e umana durante il dopoguerra.

Origine del termine

L'espressione "Belle Époque" è un termine creato in seguito agli anni in questione per sottolineare il contrasto tra un periodo fiorente rispetto gli orrori della prima guerra mondiale. Sembra che il termine si sia diffuso spontaneamente all'interno della società parigina, in contrapposizione alla nuova realtà percebibile: aumento dell'inflazione, del costo della vita, instabilità politica e crisi sociale. Con l'utilizzo di questa espressione, le persone si riferivano ad un epoca in cui "tutto era più tranquillo", dove nessuno avrebbe mai potuto immaginarsi uno scenario così drammatico come quella del conflitto mondiale.