Vassily Kandisky

Vita

Wassily Kandinsky, noto così in Germania, precursore e fondatore della pittura astratta, trascorre la sua vita tra la sua città natale, Mosca, e Monaco, che nei primi del 1900 diventa uno dei centri artistici più caldi di Europa. Si laurea in giurisprudenza e gli viene offerta una cattedra all'università, ma il suo sogno è quello di fare il pittore, perciò rifiuta e va a Monaco. Qui lui diventa uno dei massimi esponenti del gruppo "Nuova associazione degli artisti di Monaco". Nel 1911 il gruppo si scioglie e Kandisky insieme a Franz Marc e Von Jalewnski crea il gruppo del "Der Blau Raiter"

Con lo scoppio della guerra mondiale nel 1914, i vari artisti del gruppo si separano, e Kandinsky torna a Mosca dove avrà il compito, affidato dal neonato governo comunista, di favorire lo sviluppo artistico e e culturale della nazione. Anche qui però non rimarrà molto a lungo, e nel 1921 abbandona la Russia e dapprima si rifugia in Svizzera, e dopo insegnerà alla Bahaus. Nel 1937 la scuola d'arte viene chiusa dal governo nazista, ma lui già accusato di bolscievismo dal governo nel 1934, scappa un'altra volta, quest'ultima in direzione Francia, dove abiterà fino alla morte nel 1944.

Le principali opere

Lo spirituale nell'arte

Il concetto dietro l'arte di Kandisky è scritto nel suo famossissimo saggio "Lo spirituale nell'arte", che non un manifesto artistico, ma un testo che ricorda uno scritto filosofico, annunciando l'avvento di un'era che soppianterà il materialismo dell'età moderna. Nel libro teorizza quello che va sperimentando nella sua pittura, cioè il rapporto tra forma e colore, alla base dell'astrazione. Lui parla di una nuova epoca di grande spiritualità e del contributo che le dà la pittura. La nuova arte deve basarsi sul linguaggio del colore e Kandinskij dà indicazioni sulle proprietà emozionali di ciascun tono e di ciascun colore; a differenza delle precedenti teorie sul colore, egli non si interessa dello spettro, ma solo della risposta dell'anima. Il compito di Kandisky è quello di creare un linguaggio artistico che vada completamente oltre la forma, che rispecchi solamente l'anima dell'autore, e per creare questo linguaggio lui si ispira alla musica, che vede come l'arte perfetta, poichè crea prodotti completamente astratti, ma che rispettano il messaggio che l'autore vuole dare.

Impressione III: Concerto

In quest'opera si può vedere appieno cosa Kandisky intende con l'ispirarsi alla musica. In quest'opera risalente al primo periodo astrattista di Kandisky, possiamo ancora riuscire a definire le forme, infatti si vede la platea, il pianoforte e il pianista, ma le forme non sono definite, appena accennate, e i colori non rispecchiano per niente la realtà, ma bensì sono come nelle opere dei 'Fauves', rappresentazione estrema della sensibilità dell'autore. Curiosità sull'opera: compone l'opera dopo aver assistito ad un concerto del compositore austriaco Arnold Schönberg: rimase profondamente colpito dalla musica che ebbe modo di ascoltare, dando forma alle sue impressioni nel dipinto. Successivamente Kandinskij scrisse a Schönberg, sottolineando la ricerca che li accomunava, dando vita ad un interessante scambio epistolare.

Impressioni, Improvvisazioni e Composizioni

Impressioni

Kandisky produrrà moltissime opere con questi titoli, perciò vale la pena spiegare quale sia la differenza sostanziale tra queste diverse tipologie di opere astratte. Le Impressioni, come abbiamo visto con "Impressione III: concerto", sono caratterizzate da una ancora presente (anche se solo accennata) distinzione delle figure, come ad esempio "Impressione VI", dove riusciamo a distinguere una coppia che porta a passeggio il cane e una barca con due figure su.

Improvvisazioni

Le Improvvisazioni invece, sono dei dipinti in cui si distingue la presenza di masse, ma la loro astrazione è tale da non permetterci di associare le figure a nessun elemento della realtà. Esempio: "Improvvisazione VII", dove ci fa vedere una distinzione tra i vari elementi dell'opera, ma non ci fa intendere che cosa rappresentino.

Composizioni

Le Composizioni invece rappresentano il massimo dell'astrazione che l'artista riesce a raggiungere, ovvero una unione di elementi data solo con l'uso del colore, dalla quale noi non riusciamo a distinguere nessuna forma riconducibile alla realtà, aiuta al lettore solo il titolo (che nell'arte moderna, dal "DADAISMO in poi acquisterà un ruolo importantissimo, quasi come il ruolo che ricopre il titolo nelle poesie di Ungaretti). Alcuni esempi: "Composizione VII" nota come "Diluvio Universale", che si ispira ad una precedente opera dell'autora. Non si distingue nessuna forma, ma vortici e getti di colori, che rimandano al tema biblico grazie sapendo di esso nel titolo.

Alcuni Cerchi

La composizione di quest'opera risale ai primi anni del 1930, quando Kandisky insegnava Bahaus. Durante la sua esperienza lì, si dedica allo studio scientifico dei colori e delle forme geometriche, ed "Alcuni cerchi" è una delle sue opere più famose derivate da questi studi. Su uno sfondo completamente nero, si distinguono diversi cerchi di diversi colori che sembrano essere attratti/gravitano attorno al buco più grande. Le parti più interessanti del dipinto sono quelle dove i cerchi si sovrappongono, è li che lo studio di Kandisky si focalizza, sull'unione di più colori e i possibili risultati che danno. La maggior parte delle opere di questo periodo sono tutte con temi geometrici e studio del colore.

Coppia a cavallo

Invece ora osserviamo uno dei quadri del primo Kandisky, quando ancora erano evidenti le influenze del divisionismo e del Die Brucke. Quest'opera risale ai tempi della Nuova associazione degli artisti di Monaco, distante ancora un bel po' dagli ideali dell'astrazione che lo caratterizzeranno in futuro (vedi il riassunto su questa associazione di artisti). Si vede in primo piano questa coppia di amanti a cavallo (tema del cavaliere), con questo drappo decorato a puntini. Il cavallo assume la posizione di una statua equestre, compreso anche il colore che ricorda il bronzo delle statue. Gli alberi fanno da cornice ai protagonisti (la coppia), e sia i due, che il cavallo, che gli alberi, sono colorati ispirandosi al puntinismo. La città nello sfondo, separata dal fiume nel quale si riflettono le luci dei palazzi, ricorda molto le fiabe russe (tema molto caro a Kandisky), e l'architettura e i colori dei campanili fa capire che non si tratta di una città europea. E' un quadro molto evocativo, con l'accostamento di zone in luce e in ombra che aumentano quella spiritualità che per l'autore ricopre un ruolo cruciale da sempre.